Aosta ha accolto per la seconda volta, il 19 novembre, lo spettacolo MÈTA CONTRO LA VIOLENZA, un progetto teatrale che mette in scena con coraggio e lucidità il tema degli stereotipi di genere e il loro ruolo nel generare e alimentare la violenza sulle donne. Dopo il debutto dello scorso maggio, il Teatro Giacosa, gremito e composto da un pubblico attento e intergenerazionale, ha confermato la forza e la necessità di questa esperienza artistica e sociale.
Stereotipi che rassicurano, stereotipi che imprigionano
Lo spettacolo affronta uno degli aspetti più insidiosi del fenomeno della violenza di genere: il potere degli stereotipi. Quegli schemi rigidi e consolatori che promettono certezze ma, in realtà, ingabbiano. Sono il terreno su cui germogliano le relazioni squilibrate, il primo passo verso quella cultura che normalizza disparità, abusi, silenzi. MÈTA CONTRO LA VIOLENZA li mette a nudo attraverso il linguaggio vivo del teatro, mostrando come questi ruoli prestabiliti non siano innocui ma rappresentino il sottosuolo sociale da cui derivano i drammi che ben conosciamo.
Quattordici attori e attrici non professionisti: coraggio, gioco e verità
Uno dei tratti distintivi dello spettacolo è la presenza di 14 attori e attrici non professionisti, persone che hanno scelto di mettersi in gioco in prima persona. Coinvolti grazie alla squadra di rugby Stade Valdôtain, che ha contribuito con entusiasmo e disponibilità, portando sul palco una dimensione autentica e popolare, vicina alla comunità.
La partecipazione di persone comuni, uomini e donne, giovani e adulti, amplifica la forza del messaggio: la lotta agli stereotipi e alla violenza è un processo collettivo, che riguarda tutti. Chi è andato in scena ha scelto di interrogarsi, esporsi, trasformarsi.
Il ruolo fondamentale del Centro Donne Contro la Violenza di Aosta e il sostegno delle istituzioni
A sostenere e nutrire questo progetto c’è il lavoro costante del Centro Donne Contro la Violenza di Aosta (https://www.centrocontrolaviolenza-ao.it/), da anni punto di riferimento sul territorio. La loro visione lungimirante e l’impegno quotidiano nella lotta alla violenza sulle donne hanno rappresentato uno dei pilastri portanti dell’iniziativa.
Accanto a loro, è stato fondamentale anche il sostegno dell’Assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, che ha creduto nel valore sociale e culturale dello spettacolo, favorendone la realizzazione e contribuendo a portare al centro del dibattito pubblico un tema che necessita attenzione continua e strumenti di prevenzione efficaci.
Il teatro come spazio di incontro
La replica di novembre ha confermato che si ha sete di momenti di riflessione e comunità. Il pubblico ha restituito attenzione e partecipazione ai protagonisti. È proprio in questa relazione che MÈTA CONTRO LA VIOLENZA trova il suo senso più pieno.
Lo spettacolo si presenta non solo come un atto artistico, ma come un invito: interrogare gli stereotipi, riconoscere i meccanismi che li sorreggono, rompere le narrazioni che giustificano la violenza. Perché cambiare è possibile, ma richiede coraggio, consapevolezza e un terreno fertile di comunità.


