Lunga vita a MaTeMù!

C’è un’isola felice nel cuore di Roma.

Un luogo dove davvero i sogni diventano raggiungibili e lo diventano per tutti. Senza distinzione.

Non si guarda a chi sei e da dove vieni se non per conoscere la tua storia, per conoscere te.

E’ un tempo molto difficile per il nostro Paese, anche per chi credeva che certi pensieri non si sarebbero più presentati, per chi era convinto che il “problema dell’appartenenza etnica” fosse cosa antica.

Nemmeno cento anni fa, ci siamo “scottati” irrimediabilmente e qualcuno lo ha già dimenticato.

Fortunatamente c’è chi, non solo se lo ricorda bene, ma si muove perché nessuno debba più passare per quella strada già tristemente battuta. Sono inventori di sentieri che costruiscono un mondo in cui l’integrazione non è un’utopia.

“Il CIES – Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo opera per la promozione della partecipazione della società civile in una dimensione di cittadinanza globale e per costruire processi di sviluppo sostenibili, basati sulla pace, sul rispetto dei diritti umani e sulla democrazia e il dialogo tra culture e religioni diverse.”https://www.cies.it/chi-siamo/

Attraverso educazione, formazione, orientamento e cooperazione, il CIES, dal 1983, migliora la qualità della vita di tanti che senza un sostegno non avrebbero l’opportunità di una vita in grado di essere chiamata tale.

Ed è sempre il CIES a creare nel 2010 MaTeMù, il Centro Giovani e Scuola d’Arte del Municipio Roma I.https://www.cies.it/matemu/cose-matemu/

Qui ragazzi di provenienza e culture differenti, possono crescere insieme, scambiarsi idee, costruire un futuro, usando le differenze come punto di forza.

Qui giovani e adolescenti imparano a incanalare le proprie energie in progetti che davvero possano realizzare i loro desideri, le loro aspettative.

Pilastri di MaTeMù sono la gratuità della formazione, la necessità dell’integrazione, la bellezza di un altro sguardo sulle cose e la costruzione di ponti.

Il teatro, la musica, la danza, il disegno, insomma l’arte in ogni sua forma è la mano vincente di MaTeMù; non solo nel percorso esperienziale dei ragazzi che lo frequentano, ma anche per molte associazioni, singoli abitanti e artisti che usufruiscono degli spazi messi a disposizione.

Una residenza artistica che permette un dialogo e una ricerca fatta di scambi di idee e punti di vista.

M.A.S.C. avrà la fortuna di varcare la soglia di questo posto.

Preparando lo spettacolo teatrale CAMBIAMO CAMICIA, M.A.S.C. entrerà a far parte della famiglia di MaTeMù.https://associazionemasc.it/cambiamo-camicia/

Non è solamente un luogo come un altro per fare prove. E’ sposare concretamente una cultura aperta all’altro, una cultura che non ha paura di accogliere, di mescolarsi, di conoscersi.

Creare MaTeMù è stata un’intuizione brillante, perché nel tempo dei confini e dei muri questo posto resta di tutti e per tutti.

Lunga vita all’integrazione! Lunga vita alla cultura!

Lunga vita a MaTeMù!

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